Per il mio tredicesimo compleanno mi feci regalare 150 mila lire da spendere in dischi: avevo la mente annebbiata dal rock e le tasche ovviamente vuote.
Così entrai nel negozio migliore del paese di allora (si chiamava Lion Music, me lo ricordo ancora) e uscii con un sacchettone di vinili, tra cui c'erano anche l'appena uscito Synchronicity e Ghost in the Machine.
Tempo una settimana e fu folgorazione per questo trio inglese che vendeva adrenalina senza svendere l'intelligenza. In capo a qualche mese mi ero procurato la discografia completa e sognavo i miei 15/16 anni con il permesso di andarli a vedere dal vivo.
Purtroppo ho dovuto aspettare molto di più, ma ne è valsa la pena.
La Tama di Stewart Copeland mi provoca ancora un tuffo al cuore, Sting non salta più come quando strizzavano l'occhio al punk ma canta come non mai e Summers svolge il suo lavoro con la solita intelligenza. Forse suoni non proprio all'altezza per i primi pezzi, ma poi la situazione va migliorando e d'altronde oggi suonano al Delle Alpi, mica al Marquee....
Chi si aspettava un greatest (io un po' lo temevo) si trova subito spiazzato perchè dopo Message in a Bottle infilano Synchronicity II e tra un hit e l'altro trovano posto un'immensa Driven to Tears, Voices inside my head ed altri pezzi che urlano forte "questa non è solo un'operazione commerciale: siamo i Police e siamo tornati!"
E così davanti a Wrapped around your finger i 65mila sono in religioso silenzio, ipnotizzati dalla magia di vedere ancora i tre e di sentirli in gran forma, mentre Every breath you take provoca un'orgia di telefonini che hanno ormai sostituito gli accendini in queste situazioni.
Hanno scritto fiumi di parole per descrivere la loro musica, hanno scritto che era il rock filtrato dal punk con le ritmiche reaggae, hanno scritto che era il jazz-rock che incontrava il reggae con un approccio punk, ma voi definireste la nutella "una crema alla nocciola"???
E allora band di tutto il mondo tremate, perchè... The Police are Back!
Così entrai nel negozio migliore del paese di allora (si chiamava Lion Music, me lo ricordo ancora) e uscii con un sacchettone di vinili, tra cui c'erano anche l'appena uscito Synchronicity e Ghost in the Machine.
Tempo una settimana e fu folgorazione per questo trio inglese che vendeva adrenalina senza svendere l'intelligenza. In capo a qualche mese mi ero procurato la discografia completa e sognavo i miei 15/16 anni con il permesso di andarli a vedere dal vivo.
Purtroppo ho dovuto aspettare molto di più, ma ne è valsa la pena.
La Tama di Stewart Copeland mi provoca ancora un tuffo al cuore, Sting non salta più come quando strizzavano l'occhio al punk ma canta come non mai e Summers svolge il suo lavoro con la solita intelligenza. Forse suoni non proprio all'altezza per i primi pezzi, ma poi la situazione va migliorando e d'altronde oggi suonano al Delle Alpi, mica al Marquee....
Chi si aspettava un greatest (io un po' lo temevo) si trova subito spiazzato perchè dopo Message in a Bottle infilano Synchronicity II e tra un hit e l'altro trovano posto un'immensa Driven to Tears, Voices inside my head ed altri pezzi che urlano forte "questa non è solo un'operazione commerciale: siamo i Police e siamo tornati!"
E così davanti a Wrapped around your finger i 65mila sono in religioso silenzio, ipnotizzati dalla magia di vedere ancora i tre e di sentirli in gran forma, mentre Every breath you take provoca un'orgia di telefonini che hanno ormai sostituito gli accendini in queste situazioni.
Hanno scritto fiumi di parole per descrivere la loro musica, hanno scritto che era il rock filtrato dal punk con le ritmiche reaggae, hanno scritto che era il jazz-rock che incontrava il reggae con un approccio punk, ma voi definireste la nutella "una crema alla nocciola"???
E allora band di tutto il mondo tremate, perchè... The Police are Back!
Nessun commento:
Posta un commento