giovedì 29 maggio 2008

Time

Tired of lying in the sunshine, staying home to watch the rain
you are young and life is long, and there is time to kill today
but then one day you've find ten years have got behind you
no one told you when to run, you missed the starting gun!!!

Pink Floyd. Time.

Il tempo che passa. Scrivo questo post oggi che compio 37 anni, stralunato dal non aver quasi dormito, non per una notte brava ma per un'emergenza di lavoro. Eccomi, nella macchina.

Welcome my son, welcome to the machine
What have you dream? It's alright we told you what to dream
You dreamed of a big star, he played lead guitar
He always ate in the steak bar
So welcome to the machine

Pink Floyd. Welcome to the machine.

E così mi confronto con questo tema del tempo che passa e ci porta lontano da dove siamo partiti, quando era tutto ancora intero, era tutto ancora "chi lo sa" e ci chiediamo se delle rabbie antiche non rimane che una frase o qualche gesto.
E' un tema che mi è sempre stato caro, se sia più giusto rimanere fedeli a se stessi solcando le strade della maturità o divenire se stessi maturi.
Confine difficile da tracciare e ancora più da percorrere. Scrivere questo post e ascoltare certe canzoni aiuta me stesso (e spero anche chi mi legge) semplicemente a non perdere il filo.
A ricordarsi chi si è, da dove si viene e dove si voleva andare.

And you run and you run to catch up with the sun but it's sinking
and racing around to come up behind you again
The sun is the same in this relative way but you're older
Shorter of breath and one day closer to death

Ma per non esser troppo pessimistici concludo con Peter Cincotti, il quale scrive che

in between man and child
a homeless horse is running wild

E lo dedico ai cavalli di tutti. Perchè non diventino somari col passare degli anni


martedì 27 maggio 2008

Il cammino di Santiago

The road to Santiago will never be the same for all.
Even walking on the same way everyboby will have a different road.
Build your walk day by day, feeling and following your sensations, and never be in a hurry.
Every moment more on the road to Santiago will enrich the rest of your life.

E' quanto recita nella sua homepage il sito dedicato al Cammino di Santiago de Compostela, uno dei percorsi a piedi più famosi nel mondo e... nella storia, sin dal lontano 813 d.C.

La "fama" di questo cammino è stata sicuramente alimentata anche dai tanti best sellers che negli ultimi anni hanno fatto capolino tra gli scaffali delle librerie (da "Il Cammino" di Shirley MacLaine a "Il cammino di Santiago" di Paulo Coelho), ma, pubblicità mediatica a parte, il fascino e il mistero che da sempre accompagnano questo percorso sono rimasti intatti nei secoli.
Ieri, 26 maggio 2008, una carissima amica (e mia testimone di nozze..), Gabry, ha iniziato in solitaria questo percorso di strada e... di vita. Grazie ai preziosi aggiornamenti quotidiani di Mauri, il suo compagno che la segue via cellulare da qua, riesco a seguirla in ogni sua tappa (una media di 20 km a piedi ogni giorno, in ogni condizione atmosferica... ).

Un giorno piacerebbe anche a me fare questo percorso.
Si dice che lo si intraprende quando ci si sente pronti. Chissà... Per ora, mi accontento di viverlo "in differita" attraverso le emozioni raccontate dagli sms che mi arrivano ogni giorno.

Vai Gabry!! buona strada e un forte abbraccio.

"May the road rise to meet you,may the wind be always at your back,may the sun shine warm upon your face,and the rains fall soft upon your fields and,until we meet again,may God hold you in the palm of His hand."

mercoledì 14 maggio 2008

Camargue


Ultima frontiera. O quasi... perchè in realtà il turismo è arrivato anche qua, ma è decisamente più civilizzato!
I km e km di paludi, acquitrini, saline, distese di ligustri e ginestre si alternano sì a lussuosi "masi" per turisti in cerca di raffinatezze pseudo-naturalistiche (a patto di essere zanzare-repellenti di natura...), ma nel pieno rispetto di chi in questi luoghi ancora selvaggi e meravigliosi abita da molto tempo prima dell'uomo.
Non di rado, infatti, si incontrano cavalli (i famosi cavalli camarguesi) che pascolano in totale libertà e affabile familiarità (abbiamo fatto amicizia con 2 in particolare, i primi che abbiamo incontrato e dei quali ci siamo subito innamorati, immortalandoli in una trentina di scatti in 2!!) o tori, che approfittano dei momenti di relax prima di essere ingaggiati in qualche "abrivado" (tradizione della zona che prevede di farli correre lungo le strade dei paesi per poi portarli poi nelle arene).
Fortunatamente, non sono protagonisti di truculente corride, poichè la strana mescolanza di cultura franco-spagnola di questa regione della Francia si caratterizza, tra gli altri, di una corrida ove il toro non viene ammazzato, alla fine dello spettacolo, ma dove il torero deve solo recuperare un gagliardetto preventivamente apposto sulla fronte dell'animale.
Abbiamo trascorso in Camargue un intenso ponte del 25 Aprile, riuscendo a vedere molto di quanto questa bellissima zona della Francia offra ai suoi visitatori. Abbiamo soggiornato a Les Saintes Maries de la Mer, forse la più nota località turistica assieme ad Aigues Mortes. E' famosa per esser diventata la culla del cristianesimo nel lontano 48 d.C., e oggi è curiosamente meta del più importante raduno-pellegrinaggio mondiale del popolo Rom, durante l'ultimo weekend di maggio. Abbiamo soggiornato in un delizioso alberghetto, l'hotel Les Arcades, a 100 m dal centro storico del paese e altrettanti dal mare, onestissimo nel prezzo e nei servizi (110 € in 2 colazione compresa per 2 notti), che consiglio vivamente quale base per poter poi muoversi. Nella zona, molto interessanti da visitare sono il Parc Ornitologique du Pont-de-Gau, dove poter osservare in tutta tranquillità diverse specie di uccelli in libertà (primi fra tutti, i famosissimi fenicotteri rosa, che qua hanno stabilito uno dei loro abitat europei preferiti), o le diverse saline disseminate tra un acquitrino e l'altro (noi abbiamo visitato quelle di Giraud).
Per chi fosse interessato anche a qualche bellezza storico-culturale-architettonica, a non molti km di distanza si trovano Nimes, Arles e Avignone, quest'ultima con la sua splendida residenza dei papi. Arles è forse la città più rappresentativa di questa zona della Francia meridionale, quella dove è possibile incontrare da vicino la complessa mescolanza della cultura spagnola e di quella francese (non per niente possiede una bellissima arena romana usata frequentemente per le corride). Il suo fascino, del resto, è stato più volte ritratto su tela da Van Gogh, anche se di alcuni dei palazzi più famosi ritratti dal celebre pittore oggi esistono più solo le ricostruzioni (prima fra tutte, la famosa maison jaune).